L’ascesa di Blanco nel panorama musicale italiano è stata tutt’altro che lenta e prevedibile. Per Riccardo, Sanremo non è stato un trampolino di lancio, ma il culmine di una scalata inesorabile iniziata poco più di un anno fa. In questo breve lasso di tempo è stato in grado di costruirsi una fanbase fedele e affiatata e noi non potevamo perdere l’occasione di fare due chiacchiere con loro!

Abbiamo contattato Sonia, admin di una delle principali fanpage di Blanco (@blancosupporter), e le abbiamo fatto qualche domanda per farci raccontare come i fan hanno vissuto la rapidissima fama ottenuta da Riccardo e la conquista del palco dell’Ariston.

Ciao! Mahmood e Blanco hanno vinto Sanremo… come ti senti? Come hai vissuto questa vittoria? Cosa rappresenta questo traguardo per la carriera di Blanco?

Ciao Non Chiamatemi Groupie! È stata una grande gioia vederli vittoriosi, soprattutto per Blanco che a soli 18 anni è riuscito a vincere il più grande festival italiano al suo debutto, non si può che essere orgogliosi!

Come hai vissuto la decisione di presentarsi in coppia con Mahmood sul palco?

La coppia Mahmood/Blanco è stata sin dall’inizio la favorita tra tutti i big in gara, ma non era scontato che questa sensazione comune diventasse realtà. Loro ci sono riusciti e “Brividi” ci ha lasciati tutti senza fiato: nessuno si aspettava una canzone così travolgente ed emozionante. La coppia ha funzionato sin da subito. Vedere Blanco gareggiare insieme a Mahmood è stato un vero e proprio Spettacolo con la S maiuscola.

Foto by Bogdan Chilldays Plakovì

Ci racconti brevemente la storia di Blanco? Da quanto tempo lo segui?

Blanco viene da Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia ed è rimasto sempre fedele a quella piccola zona. Ha cominciato a condividere musica su SoundCloud, poi sono arrivate “Belladonna” e “Notti in bianco” nel 2020, ma la vera rivelazione arriva a gennaio 2021 con “La canzone nostra” insieme a Mace e Salmo. Da lì la gente ha iniziato a seguirlo e incuriosirsi sempre di più. Poi sono arrivati tutti gli altri successi da “Paraocchi” a “Mi fai Impazzire” con Sfera, fino a settembre con la pubblicazione del suo primo album, “Blu Celeste”, un vero capolavoro. È sempre rimasto se stesso ed è questa la cosa che lo contraddistingue. Lo seguo più o meno da un anno, ma il picco c’è stato con l’uscita di Blu Celeste: dopo averlo ascoltato ho deciso di far nascere questa community.

Avendolo conosciuto prima che calcasse il palco dell’Ariston, come vivi oggi la popolarità e l’attenzione che sta suscitando nel post-Sanremo?

Beh, come tutti gli artisti che vincono Sanremo, il festival italiano per eccellenza, è normale che raggiunga una maggiore popolarità e ciò che mi stupisce di più è come lui la gestisca con estrema disinvoltura: è sempre disponibile con i fan o chiunque lo fermi per strada, è veramente una persona preziosa.

Se dovessi descrivere Blanco a chi lo ha conosciuto grazie a Sanremo, cosa diresti?

Vorrei dire soltanto una cosa per chi lo ha conosciuto da poco: lui è così come lo vedete, totalmente pazzo, scatenato, romantico. Non vi meravigliate perché lo è nella vita reale così come nella musica.

A noi di Non Chiamatemi Groupie non piacciono le etichette. Tu che lo conosci bene, sai dirci come non dovremmo chiamarlo? Cosa “non è” Blanco?

Potrebbe essere definito “genre-less”, non ama essere etichettato con un preciso genere musicale. Cosa non è? Superficiale, omologato e noioso.

Quali brani consiglieresti a qualcuno che lo ha appena scoperto?

Consiglierei due canzoni totalmente differenti tra loro per poterlo conoscere sotto diverse sfumature: “Notti in bianco” e “Blu celeste”.

Lo hai incontrato di persona? Che tipo di rapporto ha con i fan? C’è qualche aneddoto particolare che vuoi raccontarci?

Non ancora purtroppo, perché il tour deve ancora iniziare, però posso dire che molta gente lo ha conosciuto e lo definisce come una persona super disponibile e alla mano. Un aneddoto particolare che però sento di condividere è quando ha cantato “Blu celeste” ai Seat Music Awards, momento che mi ha portato ad avvicinarmi ancora di più alla sua musica, per un motivo personale (e penso che in tanti abbiano condiviso questo mio sentimento).

Sei riuscita ad accaparrarti un biglietto del tour sold out?

Certo! Io andrò al concerto di Roma il 28 luglio, oltre tutto sarà anche il mio primissimo concerto.

Ma che bello! Ti auguriamo di divertirti e poi, mi raccomando, vieni a raccontarcelo! Cosa ti aspetti da questo live?

Non vedo l’ora di scatenarmi, ballare e cantare sotto il palco. Conoscendo Blanco, mi aspetto molto da questo tour. Credo proprio che rimarrà nella storia.

Ultima domanda. Cosa significa “essere fan”?

Essere fan per me significa supportare l’artista che si segue in tutto e per tutto, con l’acquisto degli album e con gli ascolti sulle piattaforme digitali, ma anche moralmente, specialmente se si ha l’opportunità di incontrarlo dal vivo. In quel caso è bello parlarci e non pensare subito a farsi una foto: per me chi lo fa non è un fan, ma solo un collezionista di selfie con i vip.

Grazie ragazzi per questa chiacchierata, speriamo di incontrarvi tutti presto sottopalco!