Doveva essere l’estate di Microchip Temporale (il tour dei Subsonica), delle transenne, delle birre e degli “assembramenti” musicali.

Invece mi ritrovo parcheggiato su delle sedie non sempre comode, con solo le mani possono che andare su, e stare spalla a spalla è concesso solo se si è in compagnia di un “congiunto”. Nessuna sconosciuta con cui ballare, saltare, abbracciarsi o a cui chiedere scusa per qualche movimento sbagliato.

Sono queste le premesse che rendono un lento melodico la mia canzone dell’estate: un brano che già nel 2018 aveva caratterizzato la stagione più calda dell’anno, quando cercavo pace interiore e risposte a turbolenze personali, mentre il mondo fuori viveva gioioso come quest’anno dopo una primavera bloccato in casa.

Dietro il guardare c’è sempre qualcosa di più.

Il Sole o lo prendi o lo eviti, invece la Luna è sempre là, qualunque cosa tu faccia Lei c’è. Se è Piena, ancora meglio, offre quello slancio di pazzia, quella licantropia che non sai quando esploderà; quella luce che si specchia sul mare calmo e che al tramonto ti guarda, ti osserva, ti guida.

Ho passato gran parte della mia vacanza guidando in notturna e ad ogni galleria che percorrevo Lei – la luna, e la canzone – era sempre presente, all’entrata e all’uscita. Era presente alla mia partenza da Milano, dopo avermi accompagnato durante il lockdown, e al mio ritorno, tanto ai concerti quanto a Milano stessa, città che, per usare le parole che Samuel rivolge a Torino, amo per le stesse ragioni che detesto. 

Durante i concerti, all’ascolto live di questa canzone mi sentivo levitare, quasi volare, e mi vedevo come dall’esterno, in terza persona: fermo, seduto, fragile, a prendermi quelle parole e quella musica addosso, riuscendo a sentire che dentro me una rinascita gioconda stava avvenendo. Poi tornavo in me, alla prima persona, passandomi la mano sotto gli occhi perché sì, «è bello piangere quando stai bene».

La Luna Piena di Samuel è uno sguardo, una prospettiva, una rivincita personale, come il sole che se ne va ma domani torna.

La Luna Piena di Samuel sono io.


#nonchiamatelafissa di Pavel Porsia