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Raccontami un concerto: Fabrizio Moro al Forum di Assago di Cecilia Marchesotti

Fabrizio Moro sa chi è, sa da dove viene e sa dove è arrivato.

Nonostante sia un cantautore con un’esperienza ventennale e diverse partecipazioni a Sanremo, Fabrizio non è conosciuto ai più, soprattutto nel Nord italia. Eppure i suoi testi impegnati, che spesso denunciano un sistema corrotto e un’Italia piena di contraddizioni, la rabbia con cui si esprime, la sua voce profonda e roca, raccolgono un pubblico appassionato che si riconosce in quella rabbia, che lo segue e che ha creato con lui, sabato al Forum, un’intesa perfetta. Lo spettacolo è stato fenomenale e lui ha trasmesso (a me compresa) tutta la sua energia e la sua grinta.

Apparentemente duro e burbero, Fabrizio cambia i toni nelle canzoni d’amore e trasmette una dolcezza incredibile. Una dolcezza che si manifesta nella ricerca di contatto fisico anche durante i firmacopie, dove lui abbraccia tutti, anche i nuovi fan.

La canzone che mi ha colpito di più è stata Filo d’Erba, una dedica a suo figlio, che come tanti bambini, ha i genitori separati:

No tu non puoi guardare

Ma quello che oggi stai imparando

Un giorno lo potrai evitare

Giuro no

Tu non puoi guardare

Ma quello che oggi stai ascoltando

Un giorno lo potrai spiegare

Crescere non è facile però

Tante cose ancora non le so

Ma non devi avere mai paura