Frah Quintale è il mio passato, uno dei miei artisti del cuore, nonché artefice del concerto più divertente della mia vita, nel “lontano” 2019.
Venerus è il mio presente, conosciuto da parecchio ma approfondito da poco, mi sono innamorata del suo sound, del suo timbro, del suo modo di essere cantante e musicista di uguali ed elevatissimi livelli.
L’idea di vederli entrambi nella stessa sera mi ha iniziato a far fremere dal momento in cui ho acquistato il biglietto.
Aggiungeteci la compagnia giusta, un drink, un bel freschetto serale, e capirete come quella platea, in quel momento, per me, fosse il miglior posto del mondo.

Se c’è una cosa che amo è macinare chilometri per i miei artisti preferiti (in questo caso 500 circa, fatto che non ho mancato di menzionare allo stesso Frah dopo averlo piantonato a fine concerto, così, per orgoglio di fan). È come se mi facesse sentire più dedita alla causa, e rendesse tutto ciò che ruota intorno alla serata ancora più speciale.

Credo che la performance di Venerus non abbia ricevuto adeguata attenzione, eppure guardandomi intorno, riconoscevo immediatamente chi era lì per lui: non gli staccavano gli occhi di dosso, ballavano e cantavano come se stessero recitando delle parole d’amore (che poi, a mio parere, la sua musica è ciò che più si avvicina alla mia idea di romantico, anche quando non parla d’amore).
Quando Frah è salito sul palco, esattamente come la prima volta, il mio cervello si è staccato. Saltavo, cantavo, poi mi fermavo perché arrivava quella canzone che mi ha sempre toccato qualche corda dentro. E ricomiciavo da capo. Il culmine l’ho raggiunto con una nota vocale fatta passare dagli altoparlanti durante una pausa tra una canzone e l’altra, in cui la voce di Frah sottolineava l’importanza di quel momento di aggregazione e gioia dopo i tempi passati chiusi in casa (lacrimone assicurato).

Penso che un concerto resti davvero memorabile quando, a sedie vuote e luci spente, l’unica cosa che hai voglia di fare è ringraziare chi c’era sul palco. E io in quel momento volevo urlare quanto fossi grata ad entrambi per le emozioni che mi avevano fatto portare a casa con me anche stavolta.


#raccontamiunconcerto di Ilaria de Guidobaldi