#NonChiamatelaFissa di ML Fiorentini

9 Ottobre 2019⁣

Milano è un tapis roulant. Appena ci metti piede devi iniziare a correre, e io sono sempre in ritardo. “Corri, Milly, corri!”, mi dico uscendo dalla metro: clacson, auto, folla. Piove pure e per poco non scivolo, ma eccomi, arrivo tutta intera.⁣
Ritardo, poco. Fiatone, tantissimo.⁣


Sorrido, “Piacere”, “Benvenuta”. Mentre calmo il battito mi siedo in un angolino e mi concentro. Sono qui per ascoltare in anteprima il nuovo album di Wrongonyou , e non sto nella pelle dalla curiosità.⁣

Afferro i testi delle canzoni, sbircio qualche parola e inizia la musica. Riff di chitarra, wow! Leggo che “Atlante” è scritta con Durdust e so già che sarà il mio pezzo preferito.⁣


Chiudo gli occhi per godermelo bene, ma al secondo pezzo li spalanco di colpo: “Calma, calma, calma”. 😳 Marco, ce l’hai con me?⁣


Sottolineo una frase, “il motivo della corsa qual è?”: l’attaccherò sulla porta di casa, un reminder per tutte le volte che esco di volata.
Al terzo pezzo scappa un sorriso: “le mie mani sono il doppio delle tue”. Il quarto lo so già a memoria – “siamo malati gravi di malinconia” – poi, su Milano parla piano mi rilasso e sento gli occhi che si riempiono: non ora, Milly, non sei da sola, non sei a un concerto… “Ma quanto bene fa questa felicità?” – ahia. 🥺 ⁣


Dopo questa parentesi di pace, Perso ormai esplode con un basso che come sempre mi distende i nervi. Sugli ultimi due brani ho pelle d’oca e sguardo basso, spero che nessuno si accorga dei lucciconi.⁣

Mi ero preparata delle domande ma dopo l’ascolto non riesco a dire nulla. Wrongonyou mi ha sempre emozionata, dovevo aspettarmelo, ma così, in italiano, mi ha attraversata. Avevo bisogno di chitarre belle, dei suoni che mi hanno calmata e di questi testi, genuini e veri, che parlano di me e mi invitano a fermarmi, riflettere, accettarmi.

Voglio solo chiudermi in camera e riascoltarlo da sola, senza freni ai lacrimoni, poi parlarne a tutti, condividere le canzoni, come faccio quando vado in fissa per bene.

Ma devo aspettare il 18 ottobre, e allora potrò raccontare di oggi, quando per mezz’ora qui Milano ha parlato piano.