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Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, è un cantautore nato a Milano nel 1992 da madre sarda e padre egiziano.

È uno dei cantautori più innovativi e creativi tra gli artisti di Sanremo Giovani… e forse, uno dei più all’avanguardia tra i giovani cantautori in Italia. Nelle sue canzoni convoglia elementi differenti, rhythm and blues, pop, soul, rap e sonorità arabe, e, cosa quasi unica, riesce a sposare la metrica italiana a dei ritmi inconsueti per la nostra tradizione musicale.

A Sanremo Giovani porta Gioventù Bruciata, brano che dà il titolo al suo primissimo EP. Nell’EP, chiaramente ispirato al film del 1955 con James Dean, Mahmood parla di periferia, della vita fuori dalla società. Il suo è il punto di vista di un giovane stanco e malinconico, come James Dean, con la differenza che non ha più voglia di fare a pugni.
Nella canzone che porta a Sanremo racconta della sua famiglia e del rapporto con il padre, quel punto di riferimento che gli è sempre mancato. Lo fa attraverso momenti e dettagli, ricordi legati all’Egitto, ed è così diretto e sincero da far venire la pelle d’oca.

Secondo noi la qualità del lavoro di Mahmood è altissima: è ricco, innovativo, moderno, e incredibilmente pop. Gli facciamo gli auguri per Sanremo, e non vediamo l’ora di sentirlo dal vivo l’anno prossimo! 🙌🏼.

Credit foto: Walter Coppola

Gioventù bruciata testo

Che ne sanno loro della violenza
chiusa dentro 4 matrimoni dove chi ama paga e chi non ama ci ripensa Che ne sanno loro della Sfinge
vista a 8 anni con te ridevi ridevi ma mi hanno detto
che a volte ridere è come fingere   Mettevi in macchina le tue canzoni arabe stonavi e poi mi raccontavi vecchie favole correvi nel deserto con lo zaino Invicta ma non serve correre se oltre ai soldi non hai più fiato né felicità

C’è qualcosa che non capisco
come fare un tuffo nel Mar Rosso
l’ho dimenticato troppo presto
ma ricordo bene quando mi dicesti resto
Persi in una vita incasinata
se ci pensi a me l’ho complicata
ripetevi sempre la stessa telefonata
maledetta questa vostra gioventù bruciata

Che ne sanno loro delle partenze
se gli addii fossero di moda forse saresti primo in tendenze

Giocavo in macchina con la Nintendo e i Pokemon
E ti lamentavi se io non volevo più parlare
aprivi il finestrino per buttar la cenere
non serve a niente nascondere con un sorriso la merda che conosco già

C’è qualcosa che non capisco
come fare un tuffo nel Mar Rosso
l’ho dimenticato troppo presto
ma ricordo bene quando mi dicesti resto
Persi in una vita incasinata
se ci pensi a me l’ho complicata
ripetevi sempre la stessa telefonata
maledetta questa vostra gioventù bruciata

ah