Era l’autunno del 2012. Anche se ho sempre amato la musica, per anni sono andata solo ai concerti dei miei amici o di gruppi locali / di nicchia, ma mai mi era capitata l’occasione di andare ad un concerto “vero”. Come spesso succede, queste occasioni possono capitare quando si è lontani da casa. È così che durante l’Erasmus in Francia un’amica mi dice «verranno i Cranberries a Strasburgo, andiamo?».
Il sogno di una vita era finalmente lì, a portata di mano. Per me, e non sono certo l’unica, Zombie è una canzone che ha accompagnato la mia infanzia: la canticchiavo da bambina, l’ho voluta imparare a suonare al corso di chitarra e continua ad essere una delle poche canzoni che so suonare e cantare a memoria senza usare il canzoniere.
Ricordo quando l’ho detto ai miei genitori
«E chi sono?» «Quelli di in your heaaaaaad, la canzone con cui vi tormento da sempre!». Ancora adesso mio padre pensa a me quando la sente alla radio o in TV – posso essere leggermente insistente.
Bene, il giorno arriva, esco da lezione e mi dirigo verso lo Zénith, lo stadio in cui fanno i concerti. In apertura i Kodaline, una meravigliosa scoperta, non solo per le orecchie!
L’attesa sale sempre di più, sembra eterna. Eravamo in quattro, contente per la bella atmosfera ma impazienti che iniziasse il concerto vero!
Finalmente arrivano. Dolores vestita quasi interamente di nero, anche se cambierà alcune cose durante lo spettacolo, trucco deciso. Le canzoni si susseguono e mi sembra di essere in un’altra dimensione, non riesco a credere di essere davvero lì e al tempo stesso grido con tutta me stessa (poveri vicini).
Faccio foto e poi arriva Zombie, non reggo l’emozione: voglio cantarla a squarciagola e chiedo a una delle ragazze di fare lei il video, voglio avere questo ricordo ma sono troppo coinvolta per filmare in un modo decente.
Il concerto finisce, un sogno è uscito dal cassetto e si è avverato, mi ritrovo ormai senza voce, felice e grata, l’emozione ancora sulla pelle.
Oggi riguardo quel concerto dopo più di otto anni. Dolores non c’è più e mi sembra incredibile, ma vive ancora nelle sue canzoni. Questa è una delle grandi forze della musica, le canzoni diventano parte integrante della nostra vita e i cantanti continuano a vivere in esse.
#raccontamiunconcerto di Giulia Pongiglione