L’arrangiamento in chiave chorinho che calza al pezzo come un guanto delicato, Ramiro sempre più intenso e abile nel toccare i sentimenti, Priestess così melodica e precisa…insomma, da quando è uscita Estate io non ascolto altro.

L’ho messa in loop su Spotify, “ripeti brano”, all’infinito, un sottofondo che mi tiene compagnia da una settimana e dipinge esattamente la malinconia di questo luglio. Una malinconia dolce, piena di speranza, che ribalta il cliché “inverno triste – estate felice”, e vede nella neve e nel freddo il ritorno di un po’ di pace e serenità. Il classico pezzo giusto al momento giusto, quello a cui ti aggrappi e che ti accompagna nei momenti più tosti.

Questa canzone l’ho già sentita varie volte, in diverse cover, ma – sarò di parte, sicuramente – la versione dei Selton mi è sempre rimasta nel cuore, dalla prima volta che gliel’ho sentita fare dal vivo. Non me ne vogliano os guris, che nel 2016 alla domanda «Mi fai una bossa?» rispondevano «La bossa nova è vecchia ormai»…

I Selton hanno la preziosa dote di modernizzare valorizzando la tradizione, e solo a loro poteva venire in mente di rendere moderno un pezzo nato in Bossa Nova inforcando un cavaquinho (che è il nonno dell’ukulele).

«O antigo que foi novo é tão novo como o mais novo novo»⁣
[L’antico che fu nuovo è tanto nuovo quanto il nuovo più nuovo]⁣

Augusto de Campos

#nonchiamatelafissa di Maria Laura Fiorentini