Dio, quanto mi mancava questa Bellezza, quella che salverà il mondo, quella che per Dostojevskij è ricerca di verità. Stasera finalmente l’ho rivista, o meglio, intravista, dietro gli occhiali appannati, tra lacrime e il sudore che mi riempivano gli occhi.

Quanto mi mancava quell’emozione che ti parte dallo stomaco e ti fa scuotere, ballare, piangere e urlare con tutto il fiato fino a perdere la voce. Anche se sei seduta, anche se hai la mascherina che ti tappa la bocca e tutta l’energia e la voce restano lì, a un millimetro dal naso.

E quanto mi mancava l’urgenza di correre a casa per riguardare i video e le foto mosse e fermare il momento in un racconto, così da non scordarmelo più.
Nei mesi di quarantena mi ci ero aggrappata, ai racconti e ai video sfocati dei concerti. Soprattutto a quelli di Diodato, l’Artista che più volevo risentire dal vivo, l’ultima vera gioia prima del Lockdown, l’ultimo abbraccio forte che mi ha detto: «Forza, sei sulla strada giusta».

E, dio, quanto mi è mancato Tony. La sua energia e la sua voce, perfetta e sopraffina, che non si stanca mai di “lottare per la bellezza”.
La voce che mi ha dato il coraggio di cambiare vita.
La voce che per tutta la primavera mi ha consolata, e alla fine pure quest’estate mi ha portata al mare, anche se ormai non ci credevo più.


#raccontamiunconcerto di Maria Laura Fiorentini