#NonChiamatelaFissa di ML Fiorentini

Ogni giovedì sera aspetto la mezzanotte per aprire Spotify, New Music Friday, cliccare Play su quello che voglio, devo, sentire subito.

Generalmente questo succede mentre torno a casa da un concerto o da una serata (a Milano, si sa, giovedì è il nuovo sabato sera). Di solito mi trovo su un treno, aspetto un taxi, sono alla fermata del tram. A volte, se una canzone mi piace proprio tanto, va a finire che resto a piedi: il mezzo mi passa davanti, e io sono troppo immersa nella musica per avere la prontezza di salirci.

Ieri mi è successo esattamente questo: ho cliccato play sull’ultimo pezzo di Francesca Michielin e per poco non ho lanciato il telefono in una pozzanghera, dalla foga di scrivere a chiunque quanto mi stesse piacendo. E così, come ogni volta che vengo rapita, il tram mi è passato davanti al naso e sono tornata a casa a piedi, sotto il diluvio, senza ombrello, lo schermo del telefono pieno d’acqua e inutilizzabile, e nelle orecchie la voce di Francesca, che in questo pezzo è assolutamente perfetta, i suoni di Charlie Charles e le parole di Mahmood – che non ne sbaglia una.

Mezz’ora camminando per le strade di una Milano zuppa, con la mente proiettata in un museo di notte, con Ben Stiller e Robin Williams, un dinosauro e gli Indiani, un sorriso stampato in volto, incurante dei goccioloni di pioggia che mi correvano lungo le lenti degli occhiali.

Ecco l’effetto che mi fa un pezzo quando funziona davvero, ecco tutti i presupposti per diventare la mia fissa del weekend.